Che cosa faccio nello studio di Via Lactea?
Fotografo e racconto il mondo femminile.
Come?
Attraverso immagini e ritratti che diventano storie e riflessi dei momenti più importanti e semplici della vita di ogni donna ritratta.
La domanda più importante: Perché lo faccio?
Perché questi ritratti sono voci. Voci caratterizzate da timbri, inclinazioni, accenti e inflessioni uniche e specifiche. Voci che chiedono di avere un loro spazio.
Voci che meritano di essere ascoltate.
Ad ogni voce il suo ritratto. Ad ogni ritratto il suo mondo, perché ogni donna è un mondo femminile a se stante.
Questo mantra è sempre stato, in qualche modo, parte di me. Una lezione di vita di cui ho fatto esperienza e tesoro fin da bambina.
Sono cresciuta insieme a mia mamma, a mia sorella e a mia nonna.
(In compagnia di cani e gatti che, per qualche motivo, sono sempre state femmine. Chissà che non voglia dire qualcosa!)
Ciascuna con la propria identità e il proprio corpo.
Con i propri vezzi e le proprie "stranezze". Quelle dolci stramberie che caratterizzano ognuna di noi e che trasformano un'impronta nella Nostra Impronta.
Geneticamente affini, ma soggette a quella buona dose di caso (straordinario caso, azzarderei) che scompiglia i cromosomi e abbatte tutti quei modelli e quelle forme stereotipate e standardizzate.

Ho imparato che ogni voce viene modellata con cura dalla vita e dal caso. Le piccole imperfezioni o le possibili variazioni di colore rendono, quindi, ogni voce un pezzo unico.
Che cosa c'è dietro ad un ritratto femminile?
Un nome, un volto. Un corpo, con la sua carne e le sue ossa. Un' anima.
Un ritratto respira ossigeno e pulsa di vita.
E in ogni vita, soggetta agli urti e agli attriti, ben lontana da elementi o modelli ideali, c'è una verità che emana bellezza.
La consapevolezza di questa verità è il nostro bene più grande. Il valore che spero di donare con il mio lavoro di fotografa e ritrattista.
Che cosa cercare, quindi, in un ritratto femminile?
Non cosa. Chi.