E per il mondo siamo pazze. Mai che pensino che da pazzi è mettere al mondo qualcuno.
(Tratto da "Maternity Blues" di Fabrizio Cattani)
Pazzia. Sostantivo femminile singolare. Come la parola "madre" e la parola "maternità".
La maternità, quel viaggio così lieto e "naturale" che, prima o poi, ogni donna desidera iniziare. E se la pensi diversamente sei proprio pazza.
Colpa della società? Delle pubblicità ovattate? Di quelle bambole paffute e sorridenti a cui, da piccole, facevamo da mamma (mai da zia o da sorella, sempre e comunque da mamma)?
Quello che è certo è che della maternità si parla solo di un lato.
Un lato sereno che odora di confetti e pelle di neonato. Un lato fatto di sguardi complici e inaspettate emozioni. Un lato che mette in ombra la madre e riversa le sue attenzioni sul bambino in arrivo o appena nato. Ed esiste questo lato, per carità: nessuno può negarlo.
Ma esiste anche un mondo di cui pochi parlano o si curano.
Un mondo "scomodo" (e anche "disdicevole", ohibò) che appartiene a colei che rende la maternità come tale: la madre.
Un mondo taciuto perché, in fondo, assolutamente "naturale".
Perché succede a tutte. Prima o poi passa. Sopporta in silenzio. Non fare la pazza.

Da un lato una donna e il suo desiderio di diventare madre.
Dall'altro il cambiamento e l'ignoto: un corpo che muta e si altera. Un corpo che si sente violato. La stanchezza, il dolore fisico. Tutti quegli sconvolgimenti fisico-ormonali che la investono e invadono senza preavviso ogni aspetto della sua vita. La paura: perché partorire può far paura.
E di queste fragilità si vergogna. Colpevole di paure "innaturali". Inadeguata per un ruolo così normale.
Succede a tutte. Prima o poi passa. Sopporta in silenzio. Non fare la pazza.
La maternità è cosa"scontata".
"E per il mondo siamo pazze. Mai che pensino che da pazzi è mettere al mondo qualcuno."
Comincia così la mia tesi di laurea "Ti amo da morire. Storie di madri sbagliate.", discussa nel 2012.
Cinque anni dopo, nel 2017, a proposito di una primordiale Via Lactea, scrivevo questo nota:
"La maternità è un viaggio incredibile. Via Lactea Studio celebra l'essere mamma ad ogni stadio, ad ogni età"
Maggio 2019, domenica 12 si celebra la maternità di ogni donna
"La maternità è un viaggio incredibile e mai scontato. Voglio fotografare questo viaggio ad ogni stadio, ad ogni età. In ogni sua forma e in ogni suo aspetto.
Perché tutto ciò che rende la maternità come tale è un fatto di cui si deve poter parlare."
Nota a piè di pagina:
questa settimana la mia galleria Instagram ospiterà una serie di "appuntamenti" che, attraverso fotografie e parole, daranno voce ad alcuni volti taciuti della maternità.
Vi invito ad esplorare e a prenderne parte. Sopratutto a parlarne.